domenica 20 novembre 2016

Libri che parlano di libri #2



È da poco tornato in libreria Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno. Nuova edizione accresciuta (Ella Berthoud, Susan Elderkin), e quale occasione è migliore di questa per una seconda puntata sui libri che parlano di libri?

Pubblicato per la prima volta nel 2013, Curarsi con i libri è una raccolta di rimedi contro malanni fisici e non. Rimedi scrupolasamente letterari, si intede, per disturdi di ogni tipo: mal di testa, mal d’amore, solitudine, reumatismi... ce n’è davvero per tutti i gusti! L’edizione italiana è curata da Fabio Stassi, autore di grande talento e cultura, che ha fatto sua l’idea nel romanzo La lettrice scomparsa (di cui avevamo parlato  qualche tempo fa) in cui in protagonista si reinventa biblioterapeuta.
Un piccolo assaggio per voi:
“DISTURBO: incapacità a concentrarsi. CURA: disconettersi

Quando abbiamo tanti modi per imbrogliare il cervello, dai costanti stimoli visivi di internet all'assalto sonoro dei podcast, la tentazione tattile di un tablet, la dipendenza da social network - tutte cose che offrono gustosi bocconcini da inghiottire e da assaporare - concentrarsi su un libro vuol dire non essere al passo con i tempi. La cosa peggiore è che molti di noi sembrano incapaci, ormai, di concentrarsi su una cosa qualsiasi per un certo periodo di tempo. Siamo così abituati a saltare da un fiore dai colori vivaci a un altro, a passare oltre al minimo accenno di noia o di affaticamento mentale, che mettersi seduti con un libro in mano è scomodo e difficile.
Non permettete che il vostro cervello si nutra di frammenti. Scegliete un pomeriggio alla settimana per disconettervi. Andate da qualche altra parte con un bel libro. Non importa dove, purché vi garantisca qualche ora per pensare senza essere interrotti. Lentamente, il vostro cervello tornerà ad apprezzare gli stimoli dal respiro più ampio, e voi ritroverete calma e continuità.”




Noi lettori conosciamo bene il potere terapeutico dei libri. Sappiamo che i libri sono in grando di accrescere la nostra consapevolezza, la capacità di capire e accetare la vita, trovare una risposta alle nostre domande. A tutto ciò Harold Bloom ha dedicato il suo La saggezza dei libri, volume intensissimo in cui il celebre critico americano ripercorre i testi fondamentali della ultura occidentale: “si trovano testi sapienziali in tutte le culture del mondo: dall’Asia all’Africa, dal Medio Oriente all’Occidente europeo e americano. [...] Queste pagine nascono da un’esigenza personale, rispecchiando la ricerca di una sapienza che sia in grado di portare chiarezza e conforto di fronte ai traumi dell’invecchiamento, della convalescenza dopo gravi malattie, della perdita delle persone che amiamo.”
Si parte dalla Bibbia, con il libro di Giobbe e le Ecclesiaste, e si attraversano i secoli con Shakespeare e Montaigne, Nietzsche e Proust. Un testo non semplice, non lo nego, ma una guida strepitosa per chi vuole intraprendere questa sfida o chi desidera mettere un po’ in ordine tra le proprie conoscenze letterarie.


Ora è il caso di rilassarci un testo più divertente ma mai superficiale: La sovrana lettrice di Alan Bennet. La regina d’Inghilterra scopre il fascino dei libri e, come molti lettori, cerca di condividere questa nuova ricchezza con chi la circonda. Come reagiranno i suoi sudditi e i componenti del suo entourage? Scopritelo in queste poche pagine di grande finezza in compagnia di una regina deliziosa e irriverente.
“L’attrattiva della letteratura, riflettè, consisteva nella sua indifferenza, nella sua totale mancanza di deferenza. I libri se ne infischiavano di chi li leggeva; se nessuno li apriva, loro stavano bene lo stesso. [...] I libri non sono per nulla ossequiosi.”






Potete trovare libri che parlano di libri a questo link

mercoledì 2 novembre 2016

Ninfee nere di Michel Bussi

A Giverny, paesino poco lontano da Parigi, tutto ruota attorno alla figura del grande pittore Monet e delle sue ninfee. Anche quando viene rinvenuto il cadavere di un chirurgo del luogo, Jerome Morval, la soluzione sembra essere nasconsta tra le tele, vere o presunte, del celebre pittore.

Non voglio dilungarmi troppo parlando di questo libro per non rovinare la lettura a chi ancora dovesse leggerlo ma certo è che raramente un libro riesce a stupirmi in questo modo.

Fin dalle prime pagine si entra in un mondo quasi fiabesco: "Tre donne vivevano in un paesino. La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista. [...] La prima si vestiva sempre di nero, la seconda si truccava per l'amante, la terza si faceva le trecce perché svolazzassero nel vento."
Tre donne e tre uomini per un mistero che cresce per tutto il libro fino al chiarimento finale che è davvero originale.
Un impianto narrativo notevole e, vi giuro, alla fine avrei voluto leggerlo da capo per scovare quegli indizi sapientemente nascosti dall'autore!


La mite di Dostoevskij

Dostoevskij non ha bisogno di presentazioni e tutti quanti lo conosciamo per i suoi grandi capolavori da Delitto e castigo a L'idiota, fino a I fratelli Karamazov (anche se magari li conosciamo solo di fama).
Oggi vorrei parlarvi di uno dei suoi racconti, La mite, contenuto in quello zibaldone dostoevskijano che è Diario di uno scrittore.
La storia si ispira a un fatto di cronaca: la giovane Maria che, recatasi da Mosca a Pietroburgo contando solo sulle forze, si gettò dall'abbaino di un palazzo stringendo a se un'immagine della Vergine.
Dostoevskij avvia la narrazione a tragedia già avvenuta:
       
                "Ecco, finchè lei è qui, tutto va ancora bene: mi avvicino e la guardo ogni minuto;
                 ma domani la porteranno via e come farò quando rimarrò solo?"

Il narratore parla a ruota libera ripercorrendo la loro storia: il primo incontro, il desiderio di salvare la giovane dal controllo delle due zie e dall'obbligo di un matrimonio non voluto, il matrimonio salvatore e la spirale drammatica.
   
                 "Chi cominciò per primo? Nessuno. Cominciò da sé fin dalla prima mossa."

L'entusiasmo iniziale di lei viene piegato dalla freddezza di lui fino a portarla alla ribellione e alla malattia.
Ma come cresce questa ostilità coniugale? Non ci è dato saperlo. Dostoevskij infatti non credeva nelle spiegazioni logiche o psicologiche degli avvenimenti umani.
Ed è proprio questa assenza di spiegazioni il filo conduttore del racconto che si snoda lungo le domande e i dubbi del narratore che finisce col passare in secondo piano rispetto alla mite, vera protagonista.
La vicenda, di estrema semplicità narrativa, si rivela di inestricabile complessità psicologica e la mite pian piano si trasforma in una donna determinata, per nulla disposta a scendere a compromessi.
In poche pagine Dostoevskij riesce anche questa volta a raccontare l'animo umano e le sue profondità. Un'occasione per scoprire questo grande autore o per conoscerlo meglio.

domenica 23 ottobre 2016

La saga dei Forsyte di John Galsworthy

John Galsworthy visse tra il 1862 e il 1933, in un contesto particolarmente complesso e ricco di fermenti, elementi che possiamo ritrovare nei suoi romanzi. Figlio di un ricco avvocato, come il padre si laureò in legge ma ne esercitò la professione solo per breve tempo preferendo dedicarsi alla scrittura.
Fu uno scrittore molto prolifico e nel 1934 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura.
Come annunciato nel titolo, la storia dei Forsyte si snoda lungo una saga, anche se in realtà il primo volume, intitolato Il possidente,  non fu concepito come parte di una trilogia: è difatti un romanzo completo e solo molti anni più tardi venne pubblicato il seguito.

Eccone molto in breve la vicenda.
La sera del 15 giugno 1886, la famiglia Forsyte è riunita per festeggiare il fidanzamento di June col giovane Philip. In contriamo così tutti i componenti della famiglia che si distinguono per il loro forte senso della proprietà  e per il culto delle convenzioni sociali. Sarà questo a rendere ingestibile il matrimonio tra Irene e Soames?
Sullo sfondo vediamo scorrere la quotidiana realtà dell'Inghilterra vittoriana e la trasformazione della società inglese verso la modernità.

In Italia la saga è in corso di ripubblicazione presso Elliot Edizioni. Il primo volume Il possidente è già disponibile mentre uscirà a breve il secondo volume intitolato In tribunale.


venerdì 21 ottobre 2016

Libri che parlano di libri (e di lettori)



È cosa universalmente nota e riconosciuta che i libri che parlano di libri non sono molto belli. Saranno le trame scarse o i personaggi piatti ma l’unico aspetto che sembra salvarsi sono tutti quei titoli che vengono snocciolati e che ci suonano, a seconda che siano già stati letti o meno, come vecchi amici o future speranze.
Esistono però anche delle eccezioni alla regola ed è di questi libri che vogliamo parlare.

Per un gruppo di lettura ho letto in questi giorni La lettrice scomparsa di Fabio Stassi. La storia racconta di Vince Corso, professore precario che rimasto senza lavoro si improvvisa biblioterapeuta, ossia un terapeuta che aiuta i clienti a risolvere i loro problemi consigliando delle letture. Ai personaggi coloriti che si rivolgono a lui si aggiunge il piccolo giallo della scomparsa della vicina di casa, signora di una certa età anche lei appassionata lettrice. Sempre elegante e piacevole la scrittura di Stassi che mostra una volta di più la sua grande conoscenza della letteratura mondiale.

 

E se vi piacciono i consigli letterari non perdetevi I 100 libri che rendono puù ricca la nostra vita di Piero Dorfles. Un viaggio lungo i più grandi capolavori della letteratura di ogni tempo, illustrato dalla voce leggera e puntuale di Dorfles, capace di contagiare chiunque col suo amore per la lettura. Così passiamo da Shakespeare a Balzac, da Melville a Nobokov, “con la consapevolezza costante che più libri si hanno in comune, più grande è il sistema di riferimenti, di esperienza e di sapere condiviso che ci permette di vivere in armonia con gli altri.” (dal risvolto di copertina, n.d.r.)

Altro autore che ama citare le sue passioni è l’inglese Nick Hornby. Il suo Una vita da lettore altro non è che una raccolta delle sue recensioni,  pubblicate tra settembre 2003 e giugno 2006 sulla rivista statunitense The Believer. Un punto di riferimento per i lettori pronti a sperimentare generi diversi.

Ma i libri parlano di libri anche attraverso storie che li coinvolgono. Come dimenticare l’arcinoto L’ombra del vento?  Pubblicato nel 2004 dall’autore spagnolo Carlos Ruiz Zafon, L’ombra del vento è il primo capitolo di una tetralogia il cui ultimo capitolo uscirà a fine novembre. L’atmosfera romantica e misteriosa della storia vi terrà incollati fino all’ultima pagina, curiosi di conoscere la sorte di Daniel e del libro maledetto... 

I custodi del libro di Geraldine Brooks invece ricostruisce la storia della Haggadah di Sarajevo, un testo sacro  ebraico prodotto in Spagna in epoca medievale e di grandisimo valore artistico oltre che mistico.  Sopravvissuto all’Inquisizione e alle innumerevoli vicessitudini affrontate dal popolo ebraico, il manoscritto diventa simbolo di vita e speranza, di un fututo migliore di rispetto tra i popoli.

Ogni scrittore sogna di avere successo e di avere frotte di lettori adoranti, ma ammettiamolo, a volte noi lettori possiamo perdere la ragione... ne sa qualcosa Paul Sheldon, professione scrittore e protagonista di Misery, scritto da Stephen King. Coinvolto in un incidente stradale viene soccorso dalla sua fan numero 1, Annie Wilkes, un'ex infermiera professionista che lo porta a casa propria per curarlo di persona. Purtroppo però  Annie non apprezza il finale del libro che Paul sta scrivendo e la situazione diventerà presto tragica. 





Per fortuna non siamo tutti così! ;-) Anzi, sono convinta che la maggior parte dei lettori preferisca immedesimarsi nel piccolo Bastian, protagonista de La storia infinita di Michael Ende, che si perde letteralmente nelle avventure del coraggioso Atreyu alle prese col Nulla che vuole distruggere il regno di Fantasia. Ammettelo, ve lo fareste anche voi un giro sul Fortunadrago! :-)

venerdì 14 ottobre 2016

Concorso letterario CLIO: “DONNA IERI, DONNA OGGI, DONNA MUSA”

Molti lettori amano anche scrivere e forse qualcuno di voi ha accarezzato qualche volta l'idea di pubblicare un libro. Ecco una ghiotta opportunità!

L'associazione Clio - Cultura Libri Idee Opportunità  indice quest'anno per la prima volta il concorso letterario  “DONNA IERI, DONNA OGGI, DONNA MUSA”.
Il concorso è riservato ad autrici e autori, esordienti e noti, di qualsiasi nazionalità, che presentino un romanzo breve scritto in lingua italiana il quale sviluppi tematiche femminili.
Il premio in palio consiste nelle pubblicazione e nell’inserimento a catalogo del libro a cura dell’editore nazionale Fefè – Roma.
Una vera pubblicazione con un vero editore quindi con tanto di  prefazione a cura di Loredana Limone, autrice di Borgo Propizio e dei suoi fortunati seguiti.

Attenzione, scade il 31 gennaio 2017!

lunedì 10 ottobre 2016

Creazione di Gore Vidal

"Sono cieco. Ma non sordo. Poiché dunque la mia disgrazia non è completa, ieri mi è toccato ascoltare per quasi sei ore un sedicente storico, il quale ci ha offerto un resoconto così assurdo di quelle che gli ateniesi chiamano "guerre persiane", che se solo fossi stato un po' meno vecchio e un po' più influente mi sarei alzato dal mio scranno all'Odeon e gli avrei risposto per le rime, scandalizzando tutta la città. Perché io so qual è l'origine delle guerre greche. Ma lui no. E come potrebbe, del resto?"

Cieco e amareggiato, il vecchio Ciro Spitama detta al nipote Democrito le sue memorie. Numerosi sono i viaggi percorsi e i personaggi da lui incontrati durante la sua carriera di ambasciatore , dai re Serse e Dario, ai grandi pensatori Confucio e Budda.
Ciro è anche nipote del profeta Zoroastro, fondatore di una delle prime religioni monoteistiche a cui molte religioni moderne devono molto, e sincero è il suo interesse per le filosofie.
Le grandi domande accomunano le varie filosofie che da sempre si chiedono quale sia la nostra origine, il motivo della nostra creazione. La creazione ha una fine e un inizio o è una continua trasformazione? E' una retta o un cerchio?
Questa è la vera ossessione, la ricerca del "perchè". Anche se seguace di Zoroastro, Ciro è sempre pronto a allargare i confini della propria conoscenza e ce ne rende partecipi attraverso bellissime discussioni filosofiche.
Sono davvero molti i personaggi di questo romanzo, immenso affresco del mondo antico. Maestoso lo scenario, profonde le tematiche affrontate, tutto questo materiale avrebbe potuto rivelarsi difficile da gestire ma Vidal supera magistralmente la sfida.

L'incipit del romanzo ci offre anche la chiave di lettura per un altro dei temi del libro. Siamo abituati a pensare alla cultura greca come alla più evoluta del passato e come alla madre del nostro pensiero, ma cosa dobbiamo tutto ciò? La risposta la troviamo nell'opera di Erodoto, le Storie, che narra le guerre tra l'impero persiano e le poleis greche avvenute nel V secolo A.C. Un primo esempio di storiografia che è però anche la prima dimostrazione di come la storia venga scritta dai vincitori e non sia sempre del tutto veritiera. Creazione cerca di ristabilire un po' di equilibrio e di restutuire una dignità storica alla preziosa cultura orientale.



"Democrito pensa che Atene sia meravigliosa. Il fatto è, figliolo, che non hai visto il resto del mondo. Spero che un giorno potrai viaggiare e andare oltre la tua grecità. Democrito è con me da tre mesi. Cerco di educarlo. E lui di educare me. Ma siamo d'accordo che quando morirò - tra non molto, credo - dovrà andarsene a est. Per adesso è ancora troppo greco, anzi troppo ateniese. Scrivi, scrivi, Democrito".
Alla fine del libro saremo anche noi un po' meno ateniesi.




La copertina dell'edizione del 2005 con il cerchio che rappresenta la creazione.