Daphne du Maurier è una delle mie autrici preferite. Ho adorato Rebecca e Il capro espiatorio, ma forse il romanzo che preferisco è un'opera minore intitolata
I parassiti.
A differenza degli altri romanzi non ci sono
aspetti gotici o noir. Il libro racconta la storia dei tre fratelli
Delaney, due dei quali non sono consanguinei. Infatti, quando Papà e Mamma si sposano, ognuno di loro porta con se un figlio: Papà porta Maria che diventerà un'attrice, mentre Mamma porta Niall, futuro compositore. Assieme avranno poi Celia, unica a essere realmente imparentata coi primi due.
I tre fratelli, ormai quarantenni, si trovano nella casa di campagna
del marito di Maria, Charles, quando questi, durante una discussione, li definisce
dei “parassiti”. Ecco lo spunto per ricordare e narrare con dei lunghi flashback la vita della famiglia Delaney.
"Esatto" disse "un parassita. Ed ecco quello che siete voi tre, tutti quanti. Parassiti. Una banda
di parassiti. Lo siete sempre stati e lo sarete per sempre. Nulla vi può cambiare. Siete due volte,
tre volte parassiti; primo perchè avete sempre approfittato fin dall'infanzia di quel pizzico di
talento che avete avuto la fortuna di ereditare dai vostri fantastici antenati; secondo, perchè
nessuno di voi ha mai lavorato in modo semplice e onesto tutta la vita [...]; terzo, perchè siete
l'uno il parassita dell'altro, e vivete in un mondo di fantasia che vi siete creati e che non ha
alcun rapporto con la realtà, né in cielo né in terra."
Non è ben chiaro chi sia la voce narrante del libro, sembra quasi che nella stanza sia presente una quinta persona. Ma al termine del capitolo, quando Charles lascia la stanza e il narratore conclude "Noi tre eravamo rimasti soli", la questione si chiarisce: un'unica voce per i tre fratelli, un piccolo espediente narrativo che rende bene l'immagine delle tre personalità fuse quasi in un unico essere.
Sebbene la trama in se non sia ricca di avvenimenti, molti sono i pregi del romanzo: la prosa
perfetta della Du Maurier, la costruzione del racconto, l’introspezione
psicologica dei personaggi e la loro aridità emotiva, rendono I parassiti un romanzo
di una bellezza cristallina.
I parassiti, D. Du Maurier, IlSaggiatore
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