Novità in libreria!
Siamo nel sud della Francia e il protagonista del libro , Gus, è un uomo schivo,
diffidente, di poche parole: tutto ciò che gli interessa
è continuare la propria vita senza essere disturbato, tra i suoi
animali e la natura circostante. Come
unica compagnia ha Abel, il vicino, di
vent’anni più vecchio, con il quale condivide le serate.
Un giorno sente dei colpi d’arma da fuoco e delle grida provenire dalla
tenuta di Abel. Si precipita dal vicino e si trova davanti un luogo
apparentemente abbandonato e tranquillo. Di Abel nessuna traccia. Sulla
neve vicino al recinto brillano però inquietanti macchie rossastre.
L’indomani, quando si imbatte finalmente nell’amico, Gus è sorpreso dal
suo atteggiamento ostile. Le spiegazioni di Abel trasudano l’odore acre
della menzogna. Ha sparato al proprio cane, dice, scambiandolo per una
volpe.
Parole ambigue, che sono
soltanto il preludio di una serie di avvenimenti oscuri.
Di lì a poco,
infatti, nelle ore in cui
l’intero paese è in lutto e in preda alla costernazione per la morte
dell’Abbé Pierre, un gruppo di singolari predicatori si presenta alla porta di
Gus alla ricerca di una collega scomparsa.
Il turbamento di Gus si muta allora nella fredda certezza che qualcosa di inquietante sta accadendo lì, tra i suoi monti.
Romanzo dall’atmosfera hitchcockiana, nella quale i contorni noti e i
volti amici si trasfigurano alla luce macabra del sospetto, Ingrossare
le schiere celesti è un noir d’autore magistrale, paragonato per lo
stile, crudo e poetico assieme, alle migliori opere di Georges Simenon.
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