Ci troviamo a Oxford, nel 1660 circa, un periodo che fu di grande fermento: l'Inghilterra è ancora turbata dalla morte di Oliver Crowmwell e Carlo II torna sul trono da cui era stato cacciato il padre.
Un professore del New College, Robert Grove, viene trovato morto e prende vita la materia del romanzo. A indagare sarà in un certo senso il lettore che arriverà alla soluzione attraverso le testimonianze di quattro personaggi.
Il primo, il già citato Marco da Cola, è un giovane italiano recatosi a Londra per seguire gli affari del padre ma con la passione della medicina. E' proprio cercando di aiutare una donna ferita che conoscerà Sarah Blundy, accusata dell'omicidio. Il secondo testimone è Jack Prestcott, ossessionato dal passato del padre e convinto che Sarah sia una strega. Poi intervengono John Wallis, matematico e teologo, e Anthony Wood, storico e antiquario. Uno solo di loro però dice la verità...
Un romanzo molto avvincente sorretto da una ricostruzione storica dettagliata e un mistero ben costruito. Lo stile è davvero notevole e non solo l'autore riesce a caratterizzare splendidamente le voci dei quattro racconti ma riesce addirittura a riportarci indietro nei secoli, fino al XVII secolo.
Ciò che affascina di più nel romanzo è infatti la costruzione meticolosa del'ambientazione, dell'Inghilterra nel periodo della Restaurazione. Feroci lotte di potere, intrighi politici e disordini sociali si fondono e si intrecciano con il mistero della morte del professor Grove.
In definitiva La quarta verità è un libro davvero coinvolgente, un thriller storico modernissimo ma dal sapore antico.
"Questa è la verità, l'unica verità manifesta, completa e perfetta. A fronte di essa, quale importanza hanno i dogmi dei sacerdoti, la potenza dei re, il rigore degli studiosi o l'ingengosità dei nostri uomini di scienza?"
Londra prima del devastante incendio del 1666 che infuriò per 5 giorni |
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